Ecco i 5 finalisti dell'edizione 2012 del Premio Corso Salani

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Questi sono i 5 finalisti del Premio Corso Salani 2012:

LA FABRIL, di Caterina Gueli; MATERIA OSCURA, di Massimo D’Anolfi, Martina Parenti; L’ORA BLU, di Stefano Cattini; IL PASSO, di Alessandra Locatelli, Francesco Ferri, Mattia Colombo; TIR – CORRIDOIO 5, di Alberto Fasulo


LA FABRIL
Caterina Gueli
Sinossi
Le immagini di un’Argentina vergine, tratte da un archivio fotografico privato, diventano paesaggio presente filmato: il  fiume, la strada, la foresta… tutto pare immutato. La voce di un giovane narratore, tratta dai ricordi di Carlo Emilio  Gadda, tesse un crescendo nel rapporto della relazione tra coloni e autoctoni, e infine lascia il posto alla testimonianza di  un’anziana donna Qom, ultima dei sopravvissuti a una strage indigena avvenuta nel 1924, famosa per la sua brutalità  sanguinaria. Questi punti di vista opposti di una colonizzazione dimenticata convergono in una fabbrica in rovine  diventata il campo giochi di alcuni ragazzini.
Note di regia
“Bisogna popolare il deserto!” dicevano i politici argentini a fine Ottocento, mentre stipulavano accordi con l’Italia,  desiderosa di liberarsi della feccia, dei poveri, degli anarchici… Ma il deserto era abitato, ed è proprio in una cotoniera  come La Fabril che le due facce della tratta umana che comporta la colonizzazione convergono: da una parte  l’importazione di forza-lavoro straniera; dall’altra l’assimilazione al processo produttivo, in condizioni prossime alla  schiavitù, della popolazione nativa. È lì che avviene la “perdita dell’innocenza” degli immigrati; è lì che gli oppressi  diventano a loro volta oppressori. Filmare questa struttura oggi, in rovine, ci permette di riflettere sulla portata di quel  progetto, e di suggerirne il fallimento.
Status attuale del progetto
La Fabril è un progetto di film documentario di creazione della durata di 50 min circa, autoprodotto grazie al sostegno  del G.A.I. (Giovani Artisi Italiani) Movin’Up. Il girato è già stato effettuato, rimane da realizzare la traccia sonora che  contribuirà al completamento dell’opera: registrare la voce del narratore (Carlo Emilio Gadda), acquistare il diritto di  utilizzare la testimonianza di Melitona Enrique, comporre la colonna sonora. Infine, la post-produzione: montaggio video, missaggio audio e finalizzazione.


MATERIA OSCURA
Massimo D’Anolfi, Martina Parenti
Sinossi
Materia oscura racconta un luogo di guerra in tempo di pace. Lo spazio del film è un poligono sperimentale nel sud-est  della Sardegna attorno al quale s’intrecciano un’indagine giudiziaria, un servizio fotografico, la vita di un paese e quella di  due pastori. Qui, tra montagne, grotte e mare viene costantemente messa in scena una guerra immaginaria che sembra  non aver fine.
Note di regia
Fin da quando siamo venuti a conoscenza del Poligono Sperimentale del Salto di Quirra, ci siamo resi conto che era  necessario raccontarlo … Vogliamo fare un film sulla devastante convivenza tra gli elementi della natura – uomini  compresi – e la “fabbrica della guerra” … Il nostro sarà un film d’osservazione: la telecamera puntata su ciò che accade  davanti ai nostri occhi e le nostre orecchie. Il racconto procederà secondo una struttura narrativa che combina pensiero  razionale ed emotivo. Resteremo nell’area del poligono un anno solare, perché siamo convinti che solo il tempo ci  consentirà di tessere rapporti forti, intimi con i protagonisti e di respirare l’atmosfera che vogliamo restituire. Il film  sfrutterà anche, come sottile filo narrativo secondario, l’inchiesta di un magistrato, ma non sarà un film d’inchiesta e non  saranno le interviste e le parole i dispositivi fondamentali della narrazione. Vogliamo dare vita a un affresco poetico ed  esplicativo che, anche grazie all’archivio dei militari, mostri le responsabilità che gli uomini hanno nei confronti degli  spazi in cui vivono, transitano o di cui sono semplicemente ospiti passeggeri.
Status attuale del progetto
Materia oscura è un film autoprodotto. Nel luglio 2011 abbiamo iniziato i sopralluoghi e abbiamo filmato alcune  situazioni. Abbiamo inoltre avviato i contatti e la frequentazione con i protagonisti della nostra storia e siamo entrati in  possesso dei materiali d’archivio della base militare. Le riprese vere e proprie sono iniziate a novembre del 2011 e  andranno avanti fino all’estate del 2012. Il montaggio del film avanza contemporaneamente alle riprese, metodo da noi  usato anche nei nostri precedenti lavori. Il film sarà concluso nell’autunno del 2012.


L’ORA BLU
Stefano Cattini
Sinossi
Ilario, in pensione dopo una vita di lavoro come ingegnere nel nord Italia, è spinto dalla moglie Irma a trasferirsi in un  isolato podere della Maremma toscana. Ad attenderlo ci sono quindici galline, sette cavalli, due cani, due gatti e un  audace piano ideato da Irma, che prevede che lui stesso si occupi della costruzione di un ambizioso e strambo villaggio  nascosto nel bosco. Ilario, un po’ per sfida e un po’ per amore, è disposto ad accontentarla, nonostante il progetto non  preveda un punto di arrivo e non tenga in minima considerazione il fatto che entrambi presto compiranno ottant’anni…
Note di regia
L’ora blu ricostruisce una storia attraverso l’osservazione della vita dei suoi protagonisti durante un periodo di tempo  medio lungo; il tempo necessario a fare evolvere un racconto e renderlo compiuto nel rispetto di dinamiche tipiche della  sceneggiatura cinematografica. L’ora blu non racconta eventi già successi, non parla del passato, ma parte da un presente  e si proietta in un nuovo presente, con tutte le sue incerte variabili. La storia è raccontata dal punto di vista di  Ilario che, grazie alla sue caratteristiche e al suo ruolo, è la persona con cui viene spontaneo immedesimarsi. La vita è  tremendamente seria, invecchiare è una faccenda altrettanto seria, ma Ilario riesce a sdrammatizzare tutto. La sua  leggerezza, rafforzata dalla fisica materialità di Irma, ci spiazza e riapre gli occhi pigri.
Status attuale del progetto
All’inizio c’era una sola cosa certa: Irma e Ilario, i personaggi. Poi i sopralluoghi che, con lunghe pause intermedie, sono    durati circa un anno e sono serviti per capire che storia raccontare e in che modo farlo. Ora il progetto è nel pieno della  fase delle riprese, che termineranno all’inizio dell’estate 2012. Il girato è continuamente premontato per poter verificare  lo sviluppo della storia e tarare, di conseguenza, le nuove riprese. Se un concreto lavoro di post produzione inizierà a  breve, il film potrà essere pronto per la distribuzione nei festival già da agosto o settembre 2012.


IL PASSO
Alessandra Locatelli, Francesco Ferri, Mattia Colombo
Sinossi
Da queste parti ormai è sempre più raro voler fare il pastore, così quest’estate all’alpeggio di Caldenno sono in due a fare  il lavoro di dieci. Claudio e il piccolo Gabriele badano a più di cento mucche che cercano in quota l’erba buona. Non  esiste pausa, non esiste calma. Bisogna mungere, governare il bestiame, trasportare il latte, fare il formaggio, rassettare la  malga, cucinare. E piove quest’anno, piove che dio la manda. Gabriele, 13 anni, esile e riservato, sta per diventare  “grande”; è la prima volta che passa l’estate in alto, ha deciso di provare cos’è una transumanza. In montagna ha trovato  Claudio il Mandriano; lui di anni ne ha 28 ma sembrano di più a vedere il volto segnato dalla fatica di questa vita e le mani  piene di esperienza e segni. Gabriele non dimentica di aver chiesto al padre la moto quando tornerà a valle, come tutti i  suoi compagni che l’hanno già. Ma ora, qui, quella che pensava sarebbe stata un’estate diversa, una scelta facilmente  reversibile sembra entrargli nelle ossa, come l’umidità di notte nei vestiti, come il puzzo delle bestie tra i capelli. Non si  diventa grandi per prova. E quando la mattina alle quattro ci sono cento mucche da mungere non c’è più spazio per  Gabriele per chiedersi cosa vuole fare da grande, ciò che importa è ciò che fa adesso. Il pastore in alpeggio.
Note di regia
Il film sarà composto di poche lunghe scene, in ognuna delle quali tra le azioni del pastore son rimasti impigliati gli attimi  in cui Gabriele compie i suoi intimi passi verso un’altra età. Questo film sull’adolescenza senza adolescenti ci è sembrato  riuscire quando abbiamo filmato un’insegnante della valle in gita con alcuni ragazzi per vedere la dura vita in alpeggio.  Gabriele di fronte ai suoi coetanei è ormai un po’ estraneo, distante.
Status attuale del progetto
Carlotta Cristiani, Luca Mosso, Bruno Oliviero e Start srl stanno collaborando alla realizzazione de Il passo, iniziando così la loro attività di produzione.


TIR – CORRIDOIO 5
Alberto Fasulo
Sinossi
Zeljiko trascorre 25 giorni al mese su un camion percorrendo il “Corridoio 5” per poi fare ritorno a Spalato dove vive la sua famiglia. Sopravvissuto a una guerra mai davvero finita, da oltre 10 anni trasporta merci da un capo all’altro  dell’Europa, attraversando un mondo fatto di autogrill, interporti e chilometri e chilometri d’asfalto, dentro città, lingue  e svariati paesaggi. Un mondo apparentemente sempre uguale a se stesso, dove luoghi e ruoli appaiono definiti più da  coordinate economiche che da fattori umani. Eppure anche qui, come altrove, la vita è segnata da incontri imprevisti,  originali, spiazzanti, capaci di scardinare le aspettative dei rapporti e svelarci l’umanità di questo universo. Il nome  croato di Zeljko significa desiderio, e il desiderio di Zeljko è di riuscire a guadagnarsi una dimensione tranquilla della  propria esistenza. Ma fino a quando Zeljko resisterà nella sua attuale condizione di camionista europeo?
Note di regia
Intendo raccontare l’umanità dei personaggi che popolano il “Corridoio 5”. Luoghi di passaggio che sono stati concepiti principalmente attorno a esigenze di distribuzione e di consumo delle merci; luoghi che lasciano poco spazio agli scambi interpersonali che non rispondono a logiche di consumo. Qui, il pericolo dell’alienazione e della disumanizzazione, un pericolo che coinvolge tutta la società in cui viviamo, si fa sentire in modo particolarmente acuto. Per paradosso un siffatto universo rappresenta un luogo d’osservazione privilegiato che ci permette di individuare immediatamente l’apparizione di una possibilità umana: per questo motivo ho deciso di raccontare la dimensione intima del camionista creando un intenso punto di vista soggettivo condiviso, che lavori sull’identificazione.
Status attuale del progetto
Le riprese, che sono incominciate a novembre 2011, si effettueranno per due settimane al mese per circa 6 mesi. Ciò permetterà di sviluppare e approfondire sia il personaggio camionista sia il personaggio padre e uomo.

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