Domenica 7 novembre dalle 2.15 alle 6.00
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Luciani Turigliatto
presenta
EUROPA 2021
L’ETERNO RITORNO (5)
a cura di Fulvio Baglivi, Lorenzo Esposito, Roberto Turigliatto
CONFINI D’EUROPA / 1: CEUTA E GIBILTERRA
(Italia, 2006, col., dur.,53’)
Regia: Corso Salani
Con: Ana Sanchez Gomez
Con la serie di sei film “Confini d’Europa”, Corso Salani intraprende un viaggio alla scoperta di realtà incerte, dimenticate, per dar voce a luoghi e contesti particolari, a situazioni controverse, affascinanti per il loro essere “limite”, passaggio e ponte tra mondi e culture diverse. Ad accompagnare il regista nella sua ricerca c’è sempre una guida femminile coinvolta con i pretesti più disparati; una donna diversa per ogni episodio, il cui volto, i cui occhi, il cui sorriso sono indagati da uno sguardo che senza nessun pudore, millimetro dopo millimetro, si fa sempre più ravvicinato.
C’è un luogo, all’estremità dell’Europa occidentale, dove in pochi chilometri quadrati convivono problemi politici irrisolvibili, rivendicazioni territoriali, inflessibilità doganali, ritorsioni economiche e perfino minacce di guerra. Si potrebbe pensare a un normale contesto geopolitico, se questi territori non fossero parte di nazioni europee come la Gran Bretagna e la Spagna. Il Regno Unito possiede Gibilterra – un minuto possedimento circondato dalla Spagna, che lo ha rivendicato sin dall’inizio. Oltre lo Stretto, nel continente africano, la Spagna possiede la città di Ceuta, interamente circondata dal Marocco. In CEUTA E GIBILTERRA una giovane attrice madrilena scopre come si vive in luoghi così particolari. Sarà suo compito radunare quanti più spunti e suggestioni per costruire il personaggio di un ipotetico film da realizzare in quel confine d’Europa.
CONFINI D’EUROPA / 2: RIO DE ONOR
(Italia, 2006, col., dur.,56’)
Regia: Corso Salani
Con: Anette Dujisin
Il Portogallo è un paese pieno di contraddizioni, nel quale convivono e coesistono enormi squilibri. Oscilla tra la ricchezza dell’Occidente e una povertà dalla quale non sembra riuscire ad emergere. Nella parte settentrionale del paese ci sono valli nascoste tra le montagne, isolate e dimenticate, che conservano una bellezza antica e sorprendente. Il villaggio di Rio de Onor, tagliato in due dal confine con la Spagna, appare come una traccia di medioevo rimasta fuori dalla modernità. I tetti grigi delle case in pietra, il silenzio dei campi abbandonati, il misterioso suono del mirandese, l’antica lingua parlata dai pochi abitanti, il senso soffocante di solitudine e isolamento… Il primo desiderio che inevitabilmente si prova arrivando a Rio De Onor è quello di fuggire il più in fretta possibile. Eppure le immagini di questo strano posto ritornano alla mente come flash violenti e portano con sé un senso di disarmante nostalgia. Anette, l’aiuto regista portoghese, ci guida nel cammino alla scoperta di questa microscopica e sorprendente fetta di mondo.
CONFINI D’EUROPA / 3: IMATRA
(Italia, 2007, col., dur., 77’)
Regia: Corso Salani
Con: Paloma Calle e Corso Salani
Imatra è una cittadina finlandese al confine con la Russia. La notizia più interessante riportata dalla guida turistica su questa amena località a pochi chilometri dal circolo polare artico è di avere dato i natali all’inventore di un rivoluzionario arnese per estrarre le interiora delle aringhe. Ma Imatra è anche «la capitale mondiale del tetrapak» e la sede di una delle più grandi acciaierie del mondo. Una terra di nessuno sospesa tra la ricchezza sonnolenta dei paesi scandinavi e gli stenti e le contraddizioni sociali di quel che resta dell’Unione Sovietica. In questo non-luogo, che sembra davvero fuori dal mondo, si è rifugiata Blanca, una giovane insegnante di spagnolo, nel disperato tentativo di sfuggire alla complicata fine della sua storia d’amore con il regista. Ma è proprio qui che Corso la raggiunge, col pretesto di un improbabile documentario su questo sperduto avamposto della civiltà. Tra maestosi panorami, laghi ghiacciati e grotteschi monumenti eretti alla fiorente economia locale, si snoda un dialogo intimo, delicato, ironico e commovente, dove commedia sentimentale e documentario si intrecciano in un trascinante pastiche, mentre la geografia degli spazi si confonde con quella interiore. Del film, vincitore del Premio speciale della Giuria al Festival del Cinema di Locarno 2007, nel 2008 Salani ha realizzato una versione lunga, che si arricchisce del prologo tragicomico Frammenti di un amore