Il peggio di noi
regia: Corso Salani
sceneggiatura: Corso Salani
fotografia: Corso Salani
montaggio: Corso Salani
musica: Corso Salani
produzione: Corso Salani – Balaton Film
world sales: Vivo film
anno: 2006
paese: Italia
durata: 88’
formato: Beta Sp, col.
premi & festival: Locarno International Film Festival 2006: À propos du cinéma
Dopo aver girato Palabras (lavoro di finzione del 2003), Corso Salani firma un atto d’accusa
contro la sua troupe. Accompagnato dalle immagini del casting, delle prove, del set, si
dipana un lungo monologo che mette alla sbarra l’attrice protagonista (Paloma Calle) e tutta
la troupe, colpevoli di non aver compreso il profondo valore che quei momenti avevano per
lui, l’intenso rapporto artistico e personale che lo legava a Paloma, contribuendo così ad
allontanarla da lui.
Il film è finito, ma le emozioni e i sentimenti che sono stati spesi non riescono a sfumare.
I fotogrammi diventano lo sfondo di una lettera d’amore violenta e disperata, le parole il
segno del tempo sciupato, dell’amarezza di ciò che poteva essere e non è stato.
Dietro le immagini, sotto al monologo, nasce una riflessione sul cinema e sui diversi modi
di ‘vivere di cinema’.
our worst side
directed by: Corso Salani
screenplay: Corso Salani
editing: Corso Salani
cinematography: Corso Salani
music: Corso Salani
production: Corso Salani - Balaton Film
world sales: Vivo Film
year: 2006
country: Italy
film run: 88’
format: Beta SP, col.
festival & awards: Locarno International Film Festival 2006: À propos du cinéma
At the end of his last film, Palabras (his 2003 feature film), Corso Salani indicts against
his own crew. A long monologue goes on, while the images of the casting, of the
rehearsals, of the set, flow.
The main actress (Paloma Calle) and the whole crew are charged with the accusation
of a miscomprehension of the deep artistic and personal bind between Salani and his
actress. In doing so, they helped in making the two drift apart.
The film is now over, but emotions and feelings felt don’t seem to fade out. The frames
become the background of a love letter which is violent and desperate, the sign of
wasted time, of the bitterness of what is and what could have been. Il peggio di noi
is also a sort of cinematic considerations on cinema, on the different ways to live
cinema.